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Un passo avanti per la salvaguardia e il ripristino della biodiversità del nostro mare: I primi giovanili di Patella ferruginea nati nell’ambito del progetto Relife continuano a crescere

Il traguardo ottenuto negli scorsi mesi per il progetto Relife continua a dare grandi soddisfazioni!
A novembre 2020 i ricercatori del DISTAV dell’Università di Genova (Maria Paola Ferranti e Mariachiara Chiantore), insieme al collega ed esperto Dott. Javier Guallart, erano riusciti ad ottenere per la prima volta la riproduzione in condizioni controllate e attraverso metodi non invasivi di Patella ferruginea.

La specie, endemica del Mediterraneo e un tempo molto diffusa, oggi è considerata l’invertebrato marino più minacciato di estinzione in tutto il bacino e specie protetta da convenzioni internazionali.
Oltre ad essere riusciti a indurre, in modo naturale, l’emissione dei gameti maschili e femminili, i ricercatori sono riusciti ad ottenere, in seguito a fecondazioni in condizioni controllate, la formazione e lo sviluppo di larve natanti.

Le larve sono riuscite ad insediarsi e a metamorfosare, trasformandosi in piccoli giovani patelle, le cosiddette “post-larve”.
Dal momento in cui si sono insediate, le post-larve hanno iniziato ad alimentarsi del biofilm, ovvero la copertura algale che va a rivestire le vasche. La loro crescita è stata monitorata nel tempo, misurando al microscopio il variare del diametro della conchiglia con il passare del tempo. Inizialmente gli esemplari mostravano una conchiglia trasparente, attraverso la quale era possibile osservare il loro corpo, e anche il movimento a zig zag della loro testa durante la fase di alimentazione. Dopo circa 40 giorni dalla fecondazione, sono stati osservati i primi giovanili con una conchiglia colorata, caratterizzata da un’alternanza di bande radiali bianche e brunastre, al cui apice poteva ancora vedere la protoconchiglia larvale. A distanza di circa 2 mesi e mezzo dalle fecondazioni, le piccole patelle sono cresciute e alcuni esemplari attualmente raggiungono 2.5 mm di diametro della conchiglia.
Nei prossimi mesi i ricercatori continueranno a monitorare la loro crescita e sopravvivenza nelle vasche del Laboratorio di CNR-IBF a Camogli, aspettando e sperando che raggiungano le dimensioni idonee per essere reintrodotte in mare.
L’obiettivo finale è quello di trasferire i giovanili dal laboratorio all’ambiente naturale delle Aree Marine Protette di Portofino, Cinque Terre e Bergeggi, avviando così un processo di ripopolamento della specie in Liguria, oltre che di restituire esemplari all’Area Marina Protetta di Tavolara, che ha fornito gli esemplari adulti riproduttori.
La conservazione di Patella ferruginea è molto importante per il mantenimento della biodiversità e dell’equilibrio degli ecosistemi marini, all’interno dei quali svolge un ruolo chiave, in uno dei suoi habitat più sensibili, il mediolitorale, nell’interfase tra l’ambiente marino e quello aereo.