Si è svolto il 4 marzo 2019, presso il Cenobio dei Dogi di Camogli, il workshop che ha rappresentato un primo reale momento di confronto tra realtà coinvolte nella gestione dei siti natura 2000.
La prima parte del workshop ha visto la presentazione dello stato di avanzamento del progetto RELIFE a due anni dall’inizio dello stesso.
La seconda parte ha visto lo svolgimento della tavola rotonda di confronto tra i vari soggetti in qualche modo coinvolti nella gestione dei siti Natura 2000 in Italia e in Liguria: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ISPRA, DiSTAV (Università degli Studi di Genova), Regione Liguria, Arpal, Capitanerie di Porto, Carabinieri Forestali, Enti Gestori di siti Natura 2000 Terrestri e Marini Liguri.
L’incontro ha dato l’opportunità di:
• Fare il punto sull’attuale stato di conservazione dei siti Natura 2000 in Liguria;
• Valutare lo stato dell’arte della distribuzione di Patella ferruginea in Liguria;
• Creare un momento di confronto tra i soggetti coinvolti nella conservazione e gestione dei siti Natura 2000;
• Migliorare la comunicazione tra i soggetti coinvolti nelle attività di monitoraggio e gestione dei suddetti siti;
• Evidenziare l’importanza di verifiche periodiche dei monitoraggi per la specie P. ferruginea;
• Valutare la necessità di una maggiore sinergia tra i soggetti coinvolti nella conservazione e gestione dei siti Natura 2000;
• Evidenziare la necessità di puntare sempre più sui finanziamenti LIFE quali strumenti idonei per la conservazione dei siti Natura 2000.
Il risultato più significativo è stato l’avvio di un processo comune di tutela dei siti Natura 2000 attraverso un coordinamento delle azioni tra i vari soggetti.
In particolare sono stati evidenziati due valori fondamentali del progetto Relife:
- il coinvolgimento e la sinergia tra diverse amp (4) ed enti che devono lavorare insieme;
- la valorizzazione della rete Natura 2000 attraverso l’obiettivo ambizioso della riproduzione di esemplari di P. ferruginea.
La speranza è quella che il progetto possa mettere a punto dei protocolli che possano rappresentare degli standard di riferimento per tutto il Mediterraneo.